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Road to #FRU19. Day 25

La prima cosa che mi ricordo di un FRU è un gadget del FRU che non si trovava ad un FRU.

È un “frucimelio”. Trattasi di locandina risalente all’anno 2007, affissione che pubblicizzava il primo Festival delle Radio Universitarie della storia, svoltosi in quel di Padova.

Le nostre doti grafiche sono molto migliorate nel tempo, ma la grinta della frase acchiappa-tifosi scritta col pennarello – “finale Milan-Liverpool su maxischermo” – lo rende un classico inimitabile, consegnato ormai alla storia dell’umanità.

Che poi evidentemente è servito: da quel momento in avanti il FRU è diventato un appuntamento importante, sicuramente per tutti i fan della Champions League, ma soprattutto per – posso esagerare con un migliaia? – di ragazzi uniti dalla passione per la radio. Abbiamo e stiamo creando qualcosa di unico. Prima non c’era, adesso è un cerchio indelebile segnato sul calendario, proprio come gli appuntamenti importanti. Siamo figli, fidanzati e genitori.

Dove le vacanze studio hanno fallito, il FRU ce l’ha fatta. Riesce a mettere assieme per tre o più giorni all’anno un tot di studenti universitari con l’ormonella radiofonica a palla.

Si ascolta chi ne sa più di te, si cerca di imparare, si brinda, qualche audace celebra le meraviglie dell’amore, si sta bene. Si torna a casa con nuove idee, soprattutto. Si conoscono persone. Si progettano vacanze:

“oh, quest’estate ti vengo a trovare eh! Così registriamo una puntata assieme!”.

Prima di chiudere, un veloce e non esaustivo elenco di bei momenti da fruista:

  • quando ho scoperto che i ragazzi di Catanzaro chiamano Catanzaro “CZ”;
  • quando al risveglio, dopo una notte particolarmente fredda, ho scoperto il mio compagno di stanza (fruista pure lui) con la brina sui baffi;
  • quando ho scoperto che anche montare uno spot poteva diventare un’opera d’arte;
  • quando ho giocato a basket con Andrea Diani;

Pietro Osti “Osticino”
Sono Pietro, qualcuno mi chiama Osticino: sfoggio una maglia del FRU ogni volta che c’è una partita di calcetto/pallavolo/trekking montanaro. Il primo a Salerno nel 2009, l’ultimo non è ancora arrivato. Da RadioBue.it, Padova, con furore.