Padova, maggio 2007. Un giovane riccioluto sorride dietro ad un microfono. Una macchina fotografica immortala quel momento. Un’espressione rara per lui, sorprendente eppure in quel caso spontanea e sincera.
Questa foto è certamente uno dei miei primi ricordi legati al FRU. Insieme a tante altre scattate negli anni successivi, contribuisce alla memoria delle emozioni uniche e irripetibili provate grazie ai Festival delle Radio Universitarie a cui ho avuto la fortuna di partecipare.
Ciascuna immagine riporta alla mente le centinaia di persone incontrate,
i giorni trascorsi insieme a condividere speranze, progetti e passioni, le ore di viaggi in tutta Italia, l’insieme di voci, inflessioni e cadenze, l’inesauribile voglia di incontrarsi, conoscersi, progettare e migliorare insieme ogni anno.
Un “effetto FRU” che si è ripetuto sempre, anche se cambiavano i luoghi, le mode, la musica, le persone e anche quello strumento magico che ci unisce, la radio. E in fondo a questo mutamento possiamo dire a buon titolo di aver contribuito anche noi.
Considero un privilegio l’aver potuto vivere questo Festival sin dalla prima edizione e da allora ad oggi i ricordi sono davvero tanti.
La pasticceria aperta tutta notte a Catania, vicino all’ostello in cui si chiacchierava con chi, di lì a poco, avrebbe fondato un’altra radio universitaria: RUMORE web.
La sanguinosa sfida calcistica 3 contro 3 nel corridoio dell’ostello di Salerno con gli amici di RadioBue. Unica regola, nessuna regola.
Piazza IV novembre a Perugia e il campus di Rende a Cosenza invasi da studenti per dirette, conferenze e concerti.
Le esibizioni di Giardini di Mirò e Pan Del Diavolo a Pisa.
Le tre notti in tre letti diversi (da solo, maliziosi!) nell’ostello di Prato. L’analcolico biondo, le zanzare e la festa in piscina a Novara.
Il confronto diretto e da pari con i professionisti delle radio nazionali a Milano.
La sensazione di avere davanti qualcosa di speciale nel primo incontro con l’entusiasmo dei redattori di Europhonica, riuniti per una pizza a Napoli.
La responsabilità e le soddisfazioni del Festival in casa a Verona.
La partita di calcetto a Cagliari. Anzi no, quella di basket.
Non bastasse tutto questo, il FRU è molto di più di quanto riescano a raccontare le parole. E anche le immagini possono, ma fino ad un certo punto.
Allora, per finire, darò i numeri.
12: i FRU a cui ho partecipato nonché il mio numero di tessera da socio;
11: le ore di sonno totali, per eccesso, nelle quattro notti del FRU di Verona (e mi è andata di lusso!);
10: il voto all’impegno delle ragazze e dei ragazzi delle radio universitarie che hanno contribuito ad organizzare e animare ogni edizione del Festival;
9: i secondi a Cagliari nel 2018, a malapena sufficienti a completare di corsa i 60 metri a ostacoli che separavano il campo da basket dal palco del contest “Miglior Voce” per ricevere un’inattesa e graditissima targa come “memoria storica” di RadUni;
8: i battiti al minuto durante i vuoti d’aria prima dell’atterraggio a Bergamo sul volo di ritorno da Cosenza nel 2011;
7: i compagni di stanza a Perugia nel 2010;
6: i “FRU contest musica” organizzati;
5: le ore di attesa all’aerporto di Catania nel 2008 prima di poter salire su uno scalcinato veivolo turco che ci riportò a Verona;
4: le molestissime redazioni radio insieme in una sola corriera per Salerno nel 2009 (FAN, RadioBue, Sanbaradio e rEvolution). PALLAAAAAA!;
3: i premi orgogliosamente vinti da format e redattori di FAN ai FRU (2008, 2014, 2017);
2: le straordinarie persone con cui ho condiviso onori e oneri del CdA dell’associociazione dall’aprile 2016 al novembre 2018;
1: il FRU che ho contribuito ad organizzare come station manager nel 2017;
0: i FRU a cui avrei preferito non partecipare, nonostante l’espressione del viso potesse comuncare ben altro.
Per fortuna non c’è solo il passato.
Anche quest’anno la magia si ripete. Tocca a Roma e sono sicuro che tornerò a casa soddisfatto, ancora una volta.
Andrea Diani
Fondatore e station manager di FAN – FuoriAulaNetwork, la web radio dell’Università di Verona.
Responsabile musica di RadUni dal 2007 al 2016. Vicepresidente dal 2016 al 2018.
Ho partecipato a tutti i FRU e non ho alcuna intenzione di fermarmi.