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Road to #FRU19. Day 31

Padova, Catania, Salerno, Perugia, Cosenza, Pisa, Prato, Novara, Milano, Napoli, Verona e Cagliari. E ora Roma.

2007-2019 tredici edizioni e ricordo ancora la prima in una Padova accogliente ma ancora non del tutto consapevole, né lei né noi di RadUni, di quello che poi sarebbe stato il FRU.

Ripenso ora al seme del FRU, quando con colleghi e soprattutto amici come Elena Bravetta (Torino), Romeo Perrotta (Siena) e Gianluca Reale (Catania) – agli albori dell’associazione che abbiamo visto nascere e fatta crescere – si sognava e pensava a un momento collettivo di confronto e scambio di buone pratiche per crescere insieme e non rimanere isolati.

Come ricorda in questa rubrica di avvicinamento al FRU19 la collega e amica Monica Ferrante di Teramo – tra le prime a credere nel gruppo e per questo la ringrazio – il vero seme del FRU però ha avuto origine sulle sponde del Lago di Garda dove nacque anche il nucleo di RadUni.

Era il 2005 Ceresa e Cirri di Radio2 ci ospitarono, con tanto scetticismo ma anche tanta curiosità, a Riva Radio Incontri e il pensiero subito vola a una conferenza sulle radio negli atenei dove io conclusi – sull’onda dello slancio verso una futura associazione italiana delle radio universitarie – con un luculliano “Più stinco per tutti!” … che per fortuna in pochi ricordano.

Dopo Padova, Catania un festival che prendeva sempre più forma e sostanza, un trionfo di passione, idee, riflessioni su un mondo, quello della radiofonia universitaria, che in Italia non è mai stato, diciamocelo, preso davvero sul serio.

E per fortuna RadUni c’è e combatte in mezzo a noi grazie alla gratuita passione di ormai migliaia di studenti, molti dei quali oggi professionisti della comunicazione e dei mass media, a testimoniare che il movimento radiofonico universitario è qualcosa di serio e soprattutto di utile per la società tutta.

Devo essere sincera, dopo l’edizione numero cinque ero scettica e pensavo che il FRU non sarebbe stato facile portarlo avanti e che si era stati bravi comunque ad arrivare fino in Calabria nel mega campus di Arcavacata immersi nei sorrisi dei radiofonici universitari calabresi. Mi sbagliavo e ne sono contenta.

A riprova del mio errore di valutazione arriviamo al 2017 quando siamo riusciti a portare il Festival all’università di Verona dove sono diventata nel 2014 responsabile della comunicazione e quindi anche della radio, guidata, ancora oggi, dall’ottimo Andrea Diani.

Nell’edizione veronese del FRU tante emozioni, vecchi volti ancora felici di fare parte del gruppo e l’apertura internazionale con il World College Radio Day e nuove idee con colleghi stranieri per un FRU International che prima o poi mi auguro si faccia.

Quest’anno a Roma avrei voluto esserci ma un piccolo – o piccola vedremo presto –  radiofonico universitario (o almeno così mi auguro sarà) sta prendendo spazio dentro di me quindi devo stare a casa a riposo … ma mi riprometto di non mancare alla edizione numero 14 al grido – questa volta meno luculliano ma di certo più appropriato – di “Più radio universitarie per tutti”.

Buon FRU 2019!

Tiziana Cavallo
Giornalista ed esperta di narrazioni digitali è responsabile comunicazione all’Università di Verona.
Direttore responsabile della radio universitaria Fuori Aula Network, è tra i fondatori storici di RadUni e del World College Radio Day.