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European Parliament elections 2019: EP needs you!

di Fabiano Catania

L’edizione 2018 dello European Youth Event si è fatta apprezzare per l’enorme varietà di tematiche toccate durante le attività in programma. Si può però dire senza grandi affanni che il tema dei temi su cui si è improntato l’intero evento è stata la prossima scadenza elettorale del 2019.

 

Le elezioni europee del prossimo anno saranno un vero spartiacque per la politica europea e forse per il futuro stesso dei suoi circa 500 milioni di abitanti. L’importanza (e la preoccupazione) riguardo questo tema era molto chiara fin dall’inizio di EYE e per tutto lo svolgimento del programma.

Una iniziativa su tutte è degna di nota perchè costruita in modo interessante partendo da un’idea semplice: come possiamo migliorare l’UE in vista delle elezioni 2019? Ma soprattutto, a chi possiamo chiedere aiuto per cimentarsi in questa sfida così complessa?

La risposta è più semplice di quanto sembri: bisogna chiedere alle persone, quelle giovani in particolare, e quale migliore occasione di avere un bacino di 8mila giovani under 30 tutti nello stesso luogo contemporaneamente?

Così è nata l’idea del workshop “European Parliament elections 2019: The EP needs you!” che si è svolto il sabato dalle 10.30 alle 12. Un’ora e mezza di confronto molto interattivo sul futuro dell’UE attraverso veri e propri gruppi di lavoro in cui l’UE, come lo Zio Sam qualche anno fa, ha chiesto aiuto direttamente ai propri cittadini.

La prima cosa che colpiva era il “censimento” con cui l’attività è iniziata: i due animatori hanno chiesto infatti quanti tra i partecipanti avessero votato alla scorsa tornata europea, quella del 2014. Il dato emerso era che più dell’80% della sala avrebbe espresso il voto alle europee per la prima volta proprio l’anno prossimo. Il pubblico del workshop dunque era formato prevalentemente da ragazzi alle prese con le prime esperienze elettorali in assoluto.

Dopo aver compreso le caratteristiche anagrafiche dei partecipanti, provenienti da diversi paesi europei, sono stati creati vari gruppi di lavoro a cui i ragazzi potevano aderire per confrontarsi concretamente sui temi e scrivere delle proposte.

I temi erano numerosi e tra questi erano presenti: scuola, università, associazioni, società civile. L’intenzione degli organizzatori era ovviamente quella di ottenere una fotografia quanto più completa possibile delle componenti della società europea e “sfruttare” al meglio le idee innovative dei giovani che quotidianamente si relazionano con essa.

I gruppi di lavoro hanno permesso un confronto fluido e molto specifico sia perché i temi erano ben divisi e sia perchè il ristretto numero di persone all’interno dei gruppi facilitava il dibattito e le proposte che sono avvenute quasi esclusivamente in lingua inglese.

Alla fine dell’attività ogni gruppo ha potuto mostrare il proprio cartello di proposte mentre gli animatori hanno preso appunti segnando le cose più interessanti emerse dai singoli gruppi.

Le proposte potranno essere presentate direttamente agli organi UE per migliorare, forse, il rapporto tra politica e persone, ancora troppo sfumato e lontano.