IN EUROPA STRETTA FORTISSIMA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER EVITARE UNA SOCIETA’ DELLA SORVEGLIANZA. LA SPAGNA PUNTA ALL’ACCORDO ENTRO L’ANNO
Avrete sicuramente sentito parlare di Chat GPT in questi ultimi tempi, l’IA generativa di OpenAi ha avuto molta risonanza anche per via della decisione – unica al mondo – del garante della privacy italiano, che a fine marzo aveva sospeso in via cautelare il servizio nel Belpaese per rischio imminente di violazione del GDPR. Un provvedimento che ha fatto molto discutere, ma che ha portato altri paesi europei a meditare su come intervenire per governare queste tecnologie. Oggi Chat GPT è di nuovo funzionante nel nostro Paese dopo che i rappresentanti dell’organizzazione statunitense guidata da Samuel Altman hanno accettato di adeguarsi alle richieste dell’autorità italiana.
Il tema della regolamentazione dell’intelligenza artificiale, però, non è nuovo: il legislatore europeo ha iniziato a occuparsene per la prima volta al mondo.
Attraverso un’approfondita intervista a Brando Maria Benifei, europarlamentare del gruppo Socialists and Democrats e correlatore dell regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, Simone Pavesi racconta da Strasburgo il contenuto e il funzionamento dello AI ACT, a cui l’Unione sta lavorando per fissare i limiti di questa tecnologia travolgente, uno schema rigidissimo, finalizzato a contenere i danni collaterali di una trasformazione inevitabile, che sta segnando la strada per il resto del globo. Ma non tutti i nodi sono ancora sciolti!