L’Unione europea continua a ribadire il suo impegno a tutela dei giornalisti e di tutti coloro che esercitano la libertà di stampa: con 400 voti favorevoli gli eurodeputati riuniti oggi, martedì 27 febbraio 2024, nell’Emiciclo di Strasburgo hanno approvato le ultime novità sulla normativa anti-slapp, le cause legali strategiche contro la partecipazione pubblica (in inglese “strategic lawsuit against public participation”).
Il relatore Tiemo Wölken (S&D) lo ha definito “l’atto normativo di Daphne Caruana Galizia”, proprio nella sala stampa intitolata alla memoria della giornalista maltese uccisa nel 2017. La normativa potrà avvalersi di nuove garanzie per prevenire tentativi di oppressione e silenziamento e far leva su una definizione univoca dei casi slapp transfrontalieri, cioè quelli che coinvolgono più Paesi dell’Unione, per consentire ai giudici una valutazione corretta e la possibilità di imporre misure dissuasive come il risarcimento dei danni nei confronti dell’accusato.
Sebbene non esistano ancora dati precisi sul numero di casi slapp, come ha sottolineato Wölken si tratta per la maggior parte di episodi interni, senza travalicare i confini nazionali. L’introduzione dei mezzi elettronici nell’ambito della normativa e la definizione univoca a cui si è arrivati consentirà adesso un migliore tracciamento dei dati attraverso cui valutare la diffusione e l’impatto delle cosiddette “azioni bavaglio” in ogni angolo dell’Ue.
Del resto, proprio il caso di Daphne Caruana Galizia, uccisa per le sue indagini nel campo della corruzione sull’isola di Malta, non lascia adito a fraintendimenti: dovunque ci sia una penna pronta a scrivere e denunciare illeciti, dai più superficiali ai più marcoscopici, ci sarà sempre la necessità di agire a tutela della libera espressione del pensiero attraverso gli organi di informazione.
A cura di Simone Matteis, inviato a Strasburgo