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L’UE secondo Letta e Meloni

Non era passato neanche un mese dalla non fiducia di 5 stelle, Lega e Forza Italia al Governo di Mario Draghi: Giorgia Meloni – a detta sua pronta a risollevare il Paese – sfidava le cancellerie straniere e la stampa internazionale con un video multilingue, perché in gioco c’era la sua credibilità agli occhi del mondo. 

Enrico Letta ha usato la stessa arma per screditarla politicamente, ma senza presentazioni, lui non ne aveva bisogno, dalla sua parte, in Europa, ha la storia. 

Ed è proprio intorno alla credibilità che si gioca la sfida sui temi europei tra le due uniche coalizioni in campo in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre.

Se vogliamo credere che “l’Italia ce la farà chiunque vinca”, come ha detto poche settimane fa Draghi al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, dobbiamo essere convinti che il governo che verrà, che indirettamente sceglieremo se andremo a votare per eleggere i parlamentari, sia un governo europeista. 

E per valutare l’europeismo di un’ipotetica forza di governo ed esercitare quindi il nostro diritto di scelta non possiamo affidarci alle posizioni delle ultime settimane prima del voto, occorre considerare invece i fatti, le scelte passate, che hanno determinato la storia dei partiti, e i programmi, che ne rappresentano la visione di Europa futura.

In questo podcast, Simone Pavesi confronta i programmi sull’UE dei due frontrunner.

Collaborazione tra Europhonica e Linkiesta Europea
Collaborazione tra Europhonica e Linkiesta Europea
L'UE secondo Letta e Meloni
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