Jacopo Planet è un artista (cantante, polistrumentista) pop, romano, classe ’95, che vive (o ha vissuto) fisicamente e spiritualmente a cavallo tra Roma e Parigi. Per il momento ci è dato speculare solo sullo “spiritualmente”, visto che su Internet non si trovano molte informazioni su di lui, ma quello che Jacopo Planet ci racconta in “Amore Transalpino”, EP di 6 brani uscito qualche giorno fa, la dice lunga sul legame che prova per queste due realtà, che sono un po’ la scusa per rappresentare, metà in italiano e metà in francese (più un po’ di inglese qua e là) tanti stati d’animo, che sono probabilmente lo specchio della vita dell’autore in questo periodo.
Riguardo questo EP, l’artista infatti scrive: “Sono riuscito ad affrontare le mie paure e non mi sono fermato […]. Ascoltatevelo e godetevelo, magari riesco a farvi emozionare un po’ (o attizzare – eccola, Roma ) o magari scrivete a quella persona alla quale non scrivete da tanto tempo per orgoglio o per paura”.
Attraverso 5 brani (più una skit), J Planet crea una bellissima atmosfera, calma, rilassante (ma non noiosa!), che ti invita a sederti in poltrona e riflettere, smettere per un attimo di fare duemila cose e goderti un quarto d’ora da solo con i tuoi pensieri. Le sonorità moderne, fatte di sintetizzatori, falsetti (ottimi falsetti, guardando qualche video live), delicati ritmi r’n’b, non sono nulla di nuovo nel panorama moderno, ma non per questo sono un prodotto scadente, anzi. Le prime due tracce, Polistirene e Mercurio, sono tra le più meritevoli dell’album, molto orecchiabili, raccontano di amori, di relazioni, di incertezze. L’autore sente di avere delle ali, fatte però di polistirene, e di sentire “il Mercurio che sale”. Poi ecco arrivare, subito dopo la skit “AZ 324”, “Come and go”, mio pezzo preferito, dal ritmo vivace, in cui un Jacopo con fare risoluto afferma “chi non c’è più, poi di sicuro ritornerà, ritornerà”, talmente sicuro di ciò, che viene subito automatico dubitare proprio di questa sicurezza (ma non vi roviniamo il finale della canzone, così ve lo andate ad ascoltare). A riguardo, l’artista afferma che questa sicurezza sul fatto che alcune persone ritorneranno, ci aiuta a superare quell’iniziale momento di difficoltà, a prescindere da come poi effettivamente andrà. “Casa lavoro” mi è piaciuta di meno, un po’ troppo aggressiva per l’atmosfera creatasi finora, atmosfera che fortunatamente viene poi ripresa in “Amour Transalpin”, che chiude piacevolmente l’album.
“Amore Transalpino” è un bell’EP, che segna un salto di qualità rispetto a precedenti lavori come Brazil o De L’amour, che non pretendono di essere presi sul serio (o almeno lo spero…), ma che proprio per questo non mettono in risalto il fare quasi cantautoriale che spunta nel suo ultimo, più maturo lavoro. Aspettiamo con sincera curiosità cosa ci riserverà Jacopo Planet in futuro. Grazie, e buon ascolto.
A cura di : Federico Beltrami