Giovani, trasformazione digitale, sanità e ambiente.
Un’agenda fitta e ambiziosa quella del 2022 per l’Unione europea che mette al centro i giovani, la transizione digitale, la salute e l’ambiente senza tralasciare le tematiche sociali. Fondamentale per la definizione di questi obiettivi sono state, e lo saranno nel corso dell’anno, le Conferenze sul futuro dell’Europa (COFOE) attraverso le quali i cittadini europei si esprimono su questioni di varia natura, proponendo cambiamenti e nuovi traguardi.
Da protagonisti della COFOE al centro dell’agenda europarlamentare: il 2022 è dei giovani
“L’Anno Europeo della Gioventù”. Così è stato denominato il 2022, per confermare ancora di più l’importanza del benessere e partecipazione della gioventù nella società.
Il recente coinvolgimento di questa categoria nella Conferenza sul futuro dell’Europa, ha sicuramente contribuito a dare priorità alle questioni giovanili e a lavorare per migliorare le loro prospettive dopo l’impatto della pandemia.
Non si può, infatti, ignorare né l’aumento della disoccupazione giovanile, che, secondo una statistica dell’Eurostat, dall’11,4% del 2019 è passata al 12,5% del 2020, né le conseguenze sulla salute mentale ed emotiva confermate da almeno il 40% dei giovani.
A questo proposito il Parlamento europeo ha dedicato 8 milioni di euro nel bilancio europeo per promuovere la partecipazione giovanile alla vita politica europea e condurre ricerche su tutto il territorio europeo per valutare la situazione in ogni Stato Membro.
Una particolare attenzione verrà prestata ai giovani con minori opportunità o con problemi di salute mentale. Su proposta del Parlamento, verrà lanciato il progetto “ALMA” per promuovere la mobilità dei giovani svantaggiati.
La digitalizzazione dell’Unione da obiettivo a necessità
Se tra i ragazzi la trasformazione digitale è quasi completa, sul mercato e sui servizi digitali le strada da percorrere è ancora lunga e mai come oggi l’obiettivo di uniformare l’Europa dal punto di vista digitale diventa una delle priorità.
L’integrazione di tecnologie digitali da parte delle aziende e l’impatto sociale delle stesse va, quindi, a ricoprire uno dei punti salienti dell’agenda.
Con il voto del Parlamento sulla Legge sui servizi digitali all’inizio del 2022 e i negoziati con gli Stati UE sulla Legge sui mercati digitali a inizio nella prima metà dell’anno, sono molti i vantaggi a cui questa trasformazione auspica: ottimizzazione della produzione, riduzione delle emissioni e dei rifiuti, aumento dei vantaggi competitivi delle aziende e nuovi servizi e prodotti ai consumatori.
Non viene poi accantonata, la tanto discussa iniziativa del Parlamento sull’adozione di una normativa per rendere il cavo USB-C lo standard comune per la ricarica di smartphone e altri dispositivi mobili che potrebbe entrare in vigore nel 2024, qualora si raggiungesse un accordo tra le istituzioni europee.
Come cambiano le priorità in ambito sanitario durante una pandemia?
Sulla scia della pandemia, va da sé che la salute ricopre uno dei punti salienti di questa agenda.
Due gli obiettivi per ora definiti. In primo luogo rafforzare l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) così da permettere una maggiore trasparenza degli studi clinici durante un’emergenza sanitaria e fronteggiare meglio la carenza di medicinali e dispositivi medici.
Allo stesso tempo, il Parlamento adotterà le raccomandazioni della commissione speciale sulla lotta contro il cancro (BECA) su come sostenere meglio la ricerca e la prevenzione.
Riduzione delle emissioni, energie rinnovabili e combustibili sostenibili saranno gli argomenti di diversi documenti legislativi che verranno discussi e votati durante tutto il 2022 e che, se adottati, aiuteranno l’UE a raggiungere uno degli obiettivi più importanti entro il 2050: la neutralità carbonica. Inoltre, per via della promozione della mobilità elettrica e il passaggio alle energie rinnovabili, un’attenzione particolare verrà dedicata all’aumento di richiesta delle batterie e all’impatto che potrebbero avere sul piano d’azione per l’economia circolare.
Il Parlamento si impegnerà, quindi, a vigilare sulle regole di produzione e gestione dei rifiuti di tutte le batterie immesse sul mercato UE.
Migrazione e disparità salariali di genere: una presenza che sa di sconfitta delle politiche precedenti e che ne conferma l’urgenza
Tra le priorità emergono anche tematiche sociali quali migrazione e salario minimo equo.
Per la prima sono previste due relazioni durante le plenarie primaverili su una migliore gestione delle richieste d’asilo e delle frontiere in tutta l’Unione europea, mentre continuano i negoziati con gli Stati membri per salari minimi equi in tutti i paesi dell’UE in seguito al via libera della proposta della Commissione nei mesi scorsi.
Sulla stessa linea, ma questa volta per intaccare il divario retributivo di genere, a febbraio, verranno discusse una serie di normative sulla trasparenza salariale che, si auspica, indurranno le aziende a prendere provvedimenti per le differenze di salario tra uomini e donne che ricoprono gli stessi ruoli.
Si tratta, come si può notare, di un programma vario e impegnativo e che dovrà attendere l’elezione del nuovo Presidente del Parlamento, il prossimo 18 gennaio, per l’avvio ai lavori.
Paola Maio