Sono arrivato a Roma ormai due anni fa per studiare all’università. Ricordiamo tutti, credo, quanto tempo abbiamo passato dentro casa, anche da soli, nella speranza che il tempo passasse il più velocemente possibile. Ed io, per colmare il vuoto di quelle giornate autunnali post lezioni online, passavo il mio tempo libero a girare su Spotify alla ricerca di nuova musica che potesse farmi compagnia. Proprio in una nuvolosa giornata di novembre mi è capitato di ritrovarmi nella musica di Boreale – all’anagrafe Alessandro Morini – un cantautore pop-indie (ma dal passato punk) della provincia di Roma.
Il nome mi incuriosiva parecchio e ho deciso di approfondire questo artista, anche perché avevo tanta voglia di approfondire il nuovo scenario musicale della Capitale. Il nome mi dava delle sensazioni di leggerezza, spensieratezza e tranquillità, esattamente quello che in quel periodo cercavo. Ho fortunatamente trovato tutte queste caratteristiche nella prima canzone che ascoltai, intitolata Tienila stretta questa felicità – che nel giro di poco tempo è diventata la sua canzone più famosa ed ascoltata, finendo anche in importanti playlist – e decisi di continuare a seguirlo.
La musica di Boreale è contraddistinta principalmente da una voce graffiata che, accompagnata da una musicalità molto fresca, porta l’ascoltatore in un mondo dal sapore malinconico. Per rendere al meglio l’idea, la sua musica è perfetta per tutti quei momenti in cui si è davanti ad un tramonto o un’alba, quando ci si proietta in un film mentale tipo quelli che si fanno da bambini in viaggio in macchina, guardando fuori dal finestrino o facendo le gare con le goccioline sul vetro. Nonostante la tematica più ricorrente nei suoi testi sia l’amore, anche non descritto in modo positivo o a lieto fine, la sua musica e l’atmosfera che crea ci coccolano.
Il 19 ottobre è uscito il suo nuovo singolo Merito (Rumore di Zona / The Orchard), il quale sarà l’ultimo a fare da apripista – dopo Dimentichiamoci tutto e Apriti cuore – al nuovo album in uscita proprio questo novembre. Anche con quest’ultima canzone, quel tocco di freschezza unita ad uno stile cantautorale pop-indie è presente, ormai suo marchio di fabbrica e che, si spera, possa accompagnarlo in futuro perché un po’ di musica spensierata a livello strumentale non guasta mai.