Scovare artisti emergenti interessanti in un mercato discografico ormai saturo inizia a diventare sempre più complesso. L’unica certezza che ci rimane – se così possiamo chiamarla – è affidarsi al sesto senso e provare a capire chi, tra di loro, è capace di catturare fin da subito l’attenzione dell’ascoltatore e abbia effettivamente qualcosa da raccontare in modo originale. Non è la cosa più semplice del mondo, sappiatelo: se un brano non colpisce entro i 15/20 secondi, lo skip è automatico. Vi sfido a non averlo mai fatto. Ho rischiato di fare questo errore con Giovanni Toscano quando uscì il suo primo singolo lo scorso luglio: non aveva subito fatto colpo su di me, ma il mio sesto senso mi diceva che c’era qualcosa di davvero interessante nella sua musica. Per questo motivo, ho continuato a seguire il suo percorso artistico e, ad oggi, vi dico che non me ne sono affatto pentito.
Giovanni Toscano è un artista classe 1996 della provincia di Pisa. Artista nel vero senso della parola: oltre che ad essere cantautore, è anche scrittore ed attore. Ha pubblicato un romanzo intitolato “Il guinzaglio” per Fandango Libri ed ha esordito al cinema nel 2018 con “Notti magiche” di Paolo Virzì. Il 31 marzo è uscito il suo primo album dal nome Arrogantissimo (LaTarma Records / BMG Italia) ed è disponibile in streaming, digitale e doppio vinile, scelta – quest’ultima – decisamente intrigante. Toscano racconta: «la stesura di questo album mi ha accompagnato in un momento particolare della vita, il momento di diventare grandi: l’ultimo anno di Accademia, l’abbandono di casa, il trasferimento a Roma, l’indipendenza, insomma imparare a cavarsela». Tutto questo movimento nella sua vita si può ritrovare perfettamente all’interno di ogni singola traccia del disco: l’amore – reale o immaginario -, la solitudine, la tristezza e lo svago: un mix di ciò che ama e ciò che lo spaventa, raccontato con una voce graffiante, calda e avvolgente. È tutto così intimo che non è difficile farsi trasportare nel suo mondo.
A livello sonoro, la prima cosa che si può notare sono le numerose influenze musicali: passiamo da brani più rock come Che vita è, brano apripista, a brani con influenze quasi sudamericane come Arrogantissimo – title track – e Stasera. Le ispirazioni che personalmente ho apprezzato di più sono state quelle cantautorali, seppur spesso accompagnate da una ritmica movimentata: il suo essersi affidato all’atmosfera dei più grandi cantautori italiani si sente perfettamente in brani come Amore mio e A volte (uno dei miei brani preferiti dell’album, devo ammetterlo), così delicato quanto doloroso. Menzione speciale per Congolè, parola che di per sé non ha significato, ma è il suono che più assomiglia al giro di chitarra utilizzato durante un’improvvisazione con gli amici, dalla quale è poi nata questa canzone. Brano sensuale, estivo, ben arrangiato.
È un disco in generale molto variegato, senza vincoli di genere e coronato da una voce, come quella di Giovanni, molto particolare e che merita. Dargli una “seconda possibilità” dando ascolto al mio sesto senso è stata la miglior scelta che potessi fare. Fatelo anche voi, non ve ne pentirete.
Adrian Caporrella