Simone Matteis ha vinto la terza edizione del Premio per la miglior tesi sull’Europa delle Università del Lazio, organizzato dalla sezione regionale dell’AICCRE in collaborazione con la Fondazione Megalizzi e intitolato al nostro amico e associato Antonio. Laureato in Scienze della Comunicazione, studia Informazione, Editoria e Giornalismo all’Università “Roma Tre”, è arbitro di pallacanestro da 10 anni e a dicembre 2020 è entrato a far parte della redazione di Europhonica. Abbiamo voluto fargli qualche domanda.
Anzitutto, parliamo del riconoscimento che hai ricevuto: di cosa tratta la tua tesi?
Durante i miei studi nel campo del giornalismo e della comunicazione ho avuto la fortuna di vivere diverse esperienze di mobilità internazionale grazie ad Erasmus+: da qui l’idea realizzare un’analisi sperimentale sul rapporto tra i mass media, i giovani e l’Europa, in modo da poter tracciare lo “stato di salute” della consapevolezza giovanile sulle tematiche europee, le attività istituzionali e le tante opportunità messe in campo dall’UE.
A proposito di giovani e di Unione Europea: attraverso il Next Generation EU si vorrebbero porre le basi per un futuro più confortevole e luminoso per gli adulti di domani. Quali credi che siano le priorità dei giovani di oggi nell’Europa del futuro? E come ti sembra che le Istituzioni dell’Unione stiano affrontando la questione?
Prima di parlare di priorità, ritengo doveroso sottolineare quanto sia importante per l’Europa riuscire a far arrivare sempre di più il proprio messaggio ai giovani: i dati emersi dalla tesi dimostrano infatti che, in questo ambito, la comunicazione necessiti di uno sviluppo molto ampio.
Detto questo, specialmente negli ultimi tempi l’Europa ha agito con determinazione in settori fondamentali per il nostro domani: il riconoscimento dei diritti civili, il rispetto delle minoranze e la tutela dell’ambiente, oltre ad essere indispensabili per un futuro europeo più solido e inclusivo, sono anche tra gli aspetti che richiedono un maggiore senso di responsabilità e partecipazione da parte di tutti, a cominciare da noi giovani. Essere cittadini attivi significa proprio questo!
Fai parte della redazione di Europhonica: come giudicheresti la tua esperienza all’interno di questa realtà?
Quando ho scelto di inserire Europhonica tra i media analizzati nella mia tesi onestamente non avrei mai pensato di entrarne a far parte, e invece…eccomi qua! All’apertura delle candidature non ho esitato un momento: avere l’opportunità di dare il mio (piccolo) contributo alla narrazione europea lo considero quasi un dovere, oltre che – naturalmente – un grandissimo onore.
Appena arrivato in redazione, sono rimasto subito colpito dalla serietà con cui viene organizzato il lavoro e dalla grande passione comune per le tematiche europee, due aspetti che finiscono inevitabilmente per riflettersi nei nostri contenuti.
Non mi credete? Venite ad ascoltarci, vi aspettiamo!