Lo Spazio Emergenti è il format di Radio 6023 che promuove la musica degli artisti emergenti, realizzato dalla redazione musicale di cui è capo il nostro Alessandro.
Il format nasce con l’idea di dare spazio e visibilità, attraverso la realizzazione di interviste e articoli, alle produzioni dei giovani artisti, da ogni parte D’Italia, con uno sguardo attento su territorio del Piemonte Orientale, la base di Radio 6023.
Tutte le interviste sono in onda da lunedì a venerdì dalle 10.00 e anche nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16.00 su www.6023.it, dove si possono trovare anche i relativi articoli con i link ai podcast.
Abbiamo fatto qualche domanda ad Alessandro per conoscere meglio questo format.
Alessandro, che ruolo ricopre Spazio Emergenti all’interno della programmazione di Radio 6023?
Spazio Emergenti è sicuramente uno dei programmi più importanti del nostro palinsesto perché incarna la nostra idea di radio universitaria. Da studenti quali siamo, abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per gli artisti, spesso nostri coetanei, che vogliono portare avanti la loro musica. Una radio come la nostra non può non avere uno spazio dedicato a questi artisti e in generale a questo tipo di musica. Essendo a mia volta musicista, trovo ancora più importante una realtà come quella di Spazio Emergenti e un modo di promuovere e intervistare che guardi al di là del marketing o del profitto e che resti focalizzato sul prodotto musicale e sul contatto
davvero umano con i musicisti che abbiamo l’occasione di intervistare.
A proposito dei musicisti, come entrate in contatto con loro?
I contatti avvengono attraverso il nostro indirizzo mail redazionemusicale@gmail.com, dove chiunque può inviarci il proprio materiale e noi, puntualmente ascoltiamo tutto e selezioniamo le proposte più interessanti e più adatte per il nostro programma. La scelta è assolutamente indipendente dai nostri gusti personali, che sicuramente entrano in gioco, ma che non costituiscono una discriminante e infatti spesso e volentieri selezioniamo brani che non sono di nostro gradimento perché riconosciamo una certa qualità o capiamo che possono funzionare, a
prescindere da ogni genere.
Il genere proposto nel format è dunque vario?
Assolutamente. Di solito siamo orientati su garage band, non tanto per gusto personale ma perché sono i gruppi che vanno per la maggiore nel panorama emergente, ma ci capita di passare anche generi come rap, trap, pop, blues e cantautorato. Cerchiamo di proporre sempre qualcosa di bello e interessante, per contenuti o per sonorità. A volte non passiamo brani molto
belli perché sono di generi un po’ meno radiofonici, penso ad esempio al progressive o a un certo metal molto pesante, per il resto, qualsiasi cosa è ben accetta, a patto che sia originale e abbia un minimo di qualità audio, così da poterla passare in radio. Nulla di assurdo, basta che non siano registrate col telefono (ride, ndr).
Perché è importante per un ascoltatore, seguire Spazio Emergenti?
È importante perché è solo attraverso canali come questo che si possono conoscere nuovi artisti, alcuni davvero molto molto interessanti. Per un ascoltatore vuol dire scoprire cose nuove, ampliare e approfondire i suoi ascolti e magari anche iniziare a supportare questi musicisti che possono davvero essere il futuro della musica in Italia. Se non si conosce e supporta un artista emergente, la musica non cambia mai e la scena resta sempre nelle mani di pochi, mentre ci sono tantissimi ragazzi che portano avanti progetti validissimi che meritano di avere più spazio.
Poi vuoi mettere scoprire una band oggi grazie a Radio 6023 e un domani, se dovesse fare successo, poter dire: io li ascoltavo già quando erano ancora underground? (ride di nuovo, ndr).
Per chiudere vorrei chiederti cosa Spazio Emergenti ha dato e dà a te
Mi ha permesso innanzitutto di conoscere veramente tanti tanti artisti e produzioni interessanti, alcune sono anche entrate nei miei ascolti quotidiani. Anche nel caso di brani che non mi sono piaciuti, ho comunque avuto la possibilità di entrare nella musica di un artista e di conoscere
qualcosa di nuovo che è sempre importante. In secondo luogo, poter intervistare così tanti ragazzi come me, alcuni di una disponibilità e gentilezza incredibili, è stata un’esperienza davvero gratificante e bella. Quando a un musicista si fa sentire che quello che fa interessa
davvero a chi lo sta intervistando, cambia tutto. Ho fatto delle chiacchierate bellissime, anche dopo aver finito le registrazioni, con molti di quelli che ho intervistato. In generale, sapere di aver aiutato, anche solo un po’, un giovane musicista a promuovere la sua musica, mi rende
davvero contento.