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Quest’anno ci saremmo presi volentieri una pausa dai tormentoni estivi

È arrivata finalmente l’estate. Dopo 4 mesi di forzato isolamento dovuto al Covid-19, il bel tempo invita tutti ad uscire, e a tornare, per quanto possibile, alla vita di prima. Le misure imposte dal governo per limitare la diffusione del virus, tra cui il divieto di fare assembramenti, potrebbero però far pensare a una diminuzione delle occasioni di fruizione della musica (si immagina che mancheranno i vari beach party e simili) e dunque a un calo del numero dei tormentoni estivi, ovvero quelle canzoni tutte uguali che non sopportiamo già più a distanza di circa due giorni dalla loro uscita.

In realtà (purtroppo) le cose non stanno esattamente così. Infatti, è da circa un mese che le prime hit estive hanno iniziato ad uscire e ad andare in rotazione radiofonica: basti pensare a Guaranà di Elodie, Mediterranea di Irama, Karaoke dei Boomdabash feat. Alessandra Amoroso e Una voglia assurda di J-Ax, solo per nominarne alcune e senza contare anche tutti i brani con vibe più estivi che arrivano dal resto del mondo. Il grande assente di quest’anno è Alvaro Soler, dal 2015 fisso nelle radio italiane con uno o due singoli ogni estate, ma nuove canzoni aspirano a riempire questo vuoto. La formula più gettonata è sempre la stessa: base raggaeton o comunque spagnoleggiante, qualche parola in spagnolo buttata qua e là, testi inconsistenti, e il gioco è fatto.

Lo scorso venerdì, il primo dopo l’inizio vero e proprio dell’estate, abbiamo avuto una concentrazione di trash piuttosto alta, perché sono uscite ben 3 canzoni di cui potevamo fare veramente a meno: parliamo di quelle dell’immancabile Baby K Non mi basta più (con special guest Chiara Ferragni), Boom di Valeria Marini e Una vita da bomber dei tre calciatori Bobo Vieri, Nicola Ventola e Lele Adani. Così, oltre ai “veterani” del genere, vediamo cimentarsi nella “nobile” arte del tormentone estivo anche personaggi che fanno tutt’altro nella vita. Questo ci fa ben capire come l’industria della musica, nonostante le circostanze, non si sia davvero fermata. Anche se in questo caso, per una volta tanto, non sarebbe stato male.