Manca ormai pochissimo all’evento cinematografico mediaticamente più importante dell’anno, gli Academy Awards, ma la stagione delle premiazioni è nel vivo da un po’. Ultimi in ordine di tempo sono stati i prestigiosi BAFTA (British Academy Film Awards): vediamo chi è andato meglio tra gli osservati speciali in chiave Oscar.
Assegnati i BAFTA: chi sprinta verso gli Oscar?
La parte del leone l’ha fatta indubbiamente 1917 di Sam Mendes, che tra miglior film, miglior film britannico e miglior regia ha portato a casa ben sette riconoscimenti. Segnaliamo in particolare quello alla miglior fotografia: a quanto pare il lavoro del responsabile Roger Deakins è stato davvero apprezzato, dato che sta vincendo praticamente tutto ciò per cui viene candidato. Bene anche Joker con tre premi (attore protagonista con Joaquin Phoenix, colonna sonora e casting) e Parasite con due (miglior sceneggiatura originale e miglior film non in inglese). Quasi tutti gli altri concorrenti all’Oscar per miglior film si portano poi a casa un riconoscimento. Se infatti migliori attore e attrice non protagonisti sono andati rispettivamente a Brad Pitt per C’era una volta… a Hollywood e a Laura Dern per Storia di un matrimonio, Le Mans ’66 vince per il montaggio, Piccole donne per i costumi e Jojo Rabbit per la miglior sceneggiatura non originale (di nuovo, dopo gli Hollywood Critics Association Awards e i Writers Guild of America Awards). A bocca asciutta The Irishman, che pare raccogliere molto più in termini di apprezzamenti che non di premi. Al di fuori del novero dei candidati per l’Oscar segnaliamo anche Judy, con Renée Zellweger premiata come miglior attrice protagonista, e Klaus, che veleggia verso Los Angeles con l’ennesimo riconoscimento come miglior film d’animazione.
Disney: tra Super Bowl…
Mentre nella notte del 3 febbraio maturava la vittoria dei Kansas City Chiefs contro i San Francisco 49ers e J-Lo e Shakira infiammavano l’Hard Rock Stadium di Miami, i costosissimi slot pubblicitari del cinquantaquattresimo Super Bowl vedevano mandare in onda come sempre un gran numero di trailer inediti. Anche quest’anno la Disney ha investito molto e ha prodotto ben tre trailer. Il più lungo è stato quello di Mulan, in uscita a marzo, che ci conferma che il remake in live-action dovrebbe discostarsi molto dalla versione animata del 1998. Ancora nessuna traccia del guardiano Mushu, ormai quasi sicuramente non previsto nel progetto, mentre in generale si percepisce un’atmosfera seriosa e solenne che riporta alla mente La tigre e il dragone. Il mondo Marvel ha riguardato invece gli altri due trailer: quello di Black Widow, della quale approfondiremo il passato, e quello delle serie The Falcon and the Winter Soldier, Wandavision e Loki. Con anche The Eternals in uscita nella seconda parte dell’anno il Marvel Cinematic Universe è a un delicato punto di svolta, e la casa madre investe già con molti mesi di anticipo in pubblicità per minimizzare ogni rischio di insuccesso.
Ma non è finita qui.
…e futuro
Anzitutto, abbiamo due intriganti indiscrezioni sul fronte Lucasfilm. Per quanto riguarda Star Wars, dopo le recenti rivelazioni, nuove voci insistenti vorrebbero in dirittura di approvazione il progetto di una serie tv incentrata su Poe Dameron , personaggio effettivamente ancora tutto da esplorare. Oltre a ciò, è confermato che il tanto annunciato sequel di Indiana Jones non solo si farà, ma sarà anche in piena continuity con i precedenti (quindi niente reboot) e vedrà il ritorno di Harrison Ford nei panni dell’archeologo più famoso del mondo.
Passando all’animazione infine, oltre a ricordarvi che nei prossimi mesi arriveranno i già noti Onward e Soul per Pixar, e l’ancora misterioso Raya and the Last Dragon per i Walt Disney Animation Studios, abbiamo un’ultima indiscrezione. Pare che il lungometraggio successivo a Raya, in produzione per il 2021, sarà diretto dal regista di Rapunzel e Zootropolis e avrà come protagonista una famiglia latinoamericana. Una montagna di carne al fuoco quindi se siete fan dell’azienda dalle orecchie tonde, che anno dopo anno intende rafforzare la sua egemonia mondiale nel campo dell’intrattenimento.
Nicola Carmignani