Welcome. Wilkommen. Bienvenue. Bienvenidos. Kalimera. Benvenuti.

di Caterina Moser

Welcome. Wilkommen. Bienvenue. Bienvenidos. Kalimera. Benvenuti. Con queste parole, il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha inaugurato la Terza Edizione di European Youth Event – EYE a Strasburgo, l’evento che dal 2014 accoglie, ogni due anni, migliaia di giovani da tutto il continente nel Parlamento Europeo per una due giorni di incontro e condivisione.

Se spesso si dice che l’Unione Europea appare distante e inutile, Eye è un momento necessario di confronto tra culture, lingue, idee e visioni che arricchiscono i partecipanti e l’istituzione europea, incrementando la loro conoscenza reciproca.

 

Il primo evento di Eye, si è tenuto nell’emiciclo (il luogo in cui il Parlamento Europeo si riunisce una volta al mese per discutere e votare le risoluzioni scritte a Bruxelles): un dialogo con il presidente Tajani.

 

Prima dell’entrata del Presidente, un piccolo coro si stava preparando per cantare l’Inno Europeo. L’intera sala si è alzata in piedi. Proprio in quel momento una voce ha risuonato nell’emiciclo: “IL PRESIDENTE”. È partito un caloroso applauso. Tajani si è avvicinato al leggio, si è schiarito la voce e ha detto: “Sedetevi pure. Non sono un vostro insegnante, sono solo il presidente del Parlamento Europeo”. Risata generale.

Nel suo discorso di apertura, il primo europarlamentare ha ricordato perché l’Unione Europea è indispensabile: mai come oggi possiamo dare per scontata la pace. Basta pensare a cosa accade a pochi migliaia di chilometri da noi, dalla Siria ad altri paesi africani.

L’Europa, è stato ricordato più volte dal presidente, non è solo quella del mercato interno, quella dell’euro o della Banca Centrale Europea. È soprattutto un luogo dove si difendono e si vivono i valori fondamentali della nostra società.

Dopo il discorso e il tanto atteso inno alla gioia (con strofa rap e standing ovation) è stato possibile porre delle domande direttamente al Presidente. Un migliaio di ragazzi e ragazze, seduti nelle poltrone degli eurodeputati, hanno interrogato Tajani su: tecnologia, educazione, valori, sicurezza e cambiamento climatico. Temi di rilevanza e priorità del Parlamento Europeo.

Tra le domande, ci si è interrogati sulla nuova legislazione europea riguardo alla protezione dei dati (la dibattuta GDPR – ne abbiamo parlato nell’ultima puntata di Europhonica) e sulle potenzialità e i pericoli della rete, citando anche l’ultima interrogazione del parlamento a Mark Zuckerberg proprio su questo tema.  

Altro tema caldo, quello del lavoro. Tajani ha ripetuto più volte la preoccupazione riguardo alla fuga di giovani ambiziosi europei per mancanza di opportunità. L’Ue deve essere una “madre premurosa, e non una matrigna che non si occupa di valorizzare l’intelligenza”.

L’invito finale del Presidente è stato quello di partecipare alla politica, ricordando anche le elezioni europee 2019. Non partecipare significa lasciare decidere gli altri.
Indipendentemente dalle proprie credenze e dalla proprie idee, è importante che ognuno faccia una scelta precisa per far sentire la propria voce. Proprio per questo motivo, Tajani ha ricordato che la politica deve permettere a tutti di vivere con i propri sogni e credere nei propri ideali, perché “spegnere i sogni e le speranze ad un giovane è la cosa peggiore che un politico possa fare”.