Oregon, anni ’90. L’agente dell’FBI Lee Harker indaga su una serie di pluriomicidi domestici. L’iter è sempre lo stesso: il padre uccide la propria famiglia e poi si toglie la vita, lasciando una lettera cifrata su ogni scena del crimine, firmata Longlegs.
Man mano che le indagini procedono, l’agente si rende conto che le dinamiche degli omicidi e le tracce di matrice satanica disseminate da Longlegs sulle scene del crimine nel corso degli anni potrebbero non avere una spiegazione terrena.
Il regista, Oz Perkins, figlio di Anthony Perkins, il Norman Bates di Psyco, e autore di tre lungometraggi horror, ci accompagna – come ha sottolineato la critica – verso una nuova dimensione della paura, un’azzeccata combinazione tra rigore registico e sperimentazione sonora, in cui il thriller poliziesco si mescola con l’horror, facendo emergere un antagonista atipico ed eccessivo che vi lascerà con i nervi tesi per l’intera durata della pellicola.
Podcast di Piermaria Rasetti
Montaggio di Aurora Casaregola