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Una frattura inevitabile: Luigi Longo al Congresso di Livorno

Luigi Longo nasce a Fubine, un piccolo centro dell’alessandrino, il 15 marzo 1900, in una famiglia contadina di produttori vinicoli. Per sfuggire alla miseria della vita contadina di inizio Novecento, la famiglia Longo si trasferisce a Torino. Il nuovo mondo in cui Luigi impara a crescere è molto diverso dalla piccola Fubine; si chiama Barriera di Milano, è la periferia nord di una grande città, ed è un borgo operaio.

Da giovane, dopo la Prima guerra mondiale, si avvicina al Partito socialista; i suoi primi anni di militanza si svolgeranno nella federazione giovanile del partito. Per molti anni dopo il Congresso di Livorno sarà uno dei massimi dirigenti della federazione giovanile comunista. Lasciata l’Italia, durante il periodo del regime fascista condurrà l’attività politica clandestina prima dalla Francia e poi dalla Svizzera. Nel 1936, durante la guerra di Spagna, assume l’incarico di Commissario politico della seconda Brigata Internazionale. Nel 1939, tornato in Francia, viene arrestato e estradato in Italia dove viene messo al confino a Ventotene. Dopo l’armistizio è membro del Comitato di Liberazione Nazionale-Alta Italia e comandante delle formazioni garibaldine. Dal 1948 al 1980, anno della sua scomparsa, sarà deputato in Parlamento per il Partito comunista del quale ricoprirà le cariche di vicepresidente, segretario generale e infine presidente.

A costruire un mondo nuovo
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Una frattura inevitabile: Luigi Longo al Congresso di Livorno
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