La storia dell’European Youth Event

(che ha ispirato la Conferenza sul Futuro dell’Europa)

L’European Youth Event (EYE) sta per tornare dal vivo! 

Dopo l’edizione della primavera 2020 completamente online, creata eccezionalmente per via della pandemia da Covid-19, l’Evento Europeo dei Giovani tra i 16 e i 30 anni vivrà di nuovo anche in presenza venerdì 8 e sabato 9 ottobre 2021 al Parlamento europeo di Strasburgo. 

Nonostante la cadenza sia sempre stata biennale, l’europarlamento – organizzatore di EYE – ha deciso di proporre un’edizione in modalità mista (in presenza e online) già quest’autunno: le prime attività virtuali avranno inizio il 4 ottobre all’insegna dello slogan “Il futuro è nostro”.

Questa edizione rappresenta un’occasione unica, considerato che nella sua seppur breve storia EYE ha sempre avuto luogo ogni 2 anni in primavera e che quest’anno si terrà in concomitanza con la Conferenza sul Futuro dell’Europa (CoFoE), inaugurata il 9 maggio scorso in occasione della Festa dell’Europa. I partecipanti ad EYE 2021, saranno chiamati a esaminare le idee raccolte sulla piattaforma youthideas.eu in appositi laboratori e a votarle. Un’apposita relazione le consegnerà ai membri della Conferenza. 

Le edizioni precedenti

Da quando è nato, nel maggio 2014, EYE si propone come occasione di incontro e confronto per i giovani europei, per discutere dei grandi temi che riguardano la nostra Unione: dalla disoccupazione giovanile alla sostenibilità, passando per la rivoluzione digitale. Quella prima edizione riuscì ad attirare 5500 partecipanti, 400 oratori e decine di partner.

Per evitare che quanto maturato durante l’evento andasse perduto, 100 giornalisti, insieme all’European Youth Press e al Forum europeo della gioventù, stilarono un report,  poi consegnato agli eurodeputati per aiutarli a orientarsi tra le esigenze delle nuove generazioni. Alcune idee, ritenute particolarmente suggestive, sono state presentate dagli stessi partecipanti a sette commissioni parlamentari ricevendo feedback diretti dai politici. 

Nel 2016, guidati dal motto “Together we can make a change” (“Insieme possiamo fare la differenza”) l’evento mirava a trovare insieme ai giovani europei soluzioni per il futuro del continente e del pianeta.

Il 2018 è l’anno dell’ultima edizione in presenza, che ha raggiunto il record di 8970 giovani partecipanti, rappresentanti di 109 nazionalità, e che ha segnato l’avvio della campagna elettorale europea “Stavolta voto” per sensibilizzare i cittadini UE a partecipare alle elezioni europee del maggio 2019. Elezioni che hanno registrato l’affluenza più alta mai ottenuta nei 20 anni precedenti e il primo aumento della partecipazione rispetto al primo appuntamento per eleggere il Parlamento europeo del 1979. Anche in questa edizione, come nelle precedenti, è stato redatto un report con alcune idee selezionate, disponibile in tutte le lingue dell’UE e discusso dai deputati durante le apposite audizioni EYE.

Nel 2020, la pandemia ha costretto il PE a rinunciare ai suoi piani originari, ma questo non ha impedito alle istituzioni di rendere partecipi i giovani europei tramite le piattaforme digitali, per rispondere alle loro domande sulle azioni messe in campo dall’Unione Europea di fronte alla crisi sanitaria, sociale ed economica di quel periodo. Come pure per discutere del futuro: alimentazione e rinnovamento rurale, spesa slow, sorveglianza di massa e salute mentale. 

Insomma, in relazione ai giovani europei, pare proprio che l’European Youth Event abbia rappresentato già negli anni passati una sorta di prototipo della Conferenza sul Futuro dell’Europa in corso oggi. Nel 2021 i principi ispiratori di EYE sono stati fatti propri dalla Conferenza, che sta coinvolgendo diverse generazioni di europei in un processo civico inedito, e i giovani – che si suppone più di altri vivranno questo futuro – troveranno un posto privilegiato nella consultazione. 

La sfida più grande starà nella partecipazione dei cittadini e nella capacità delle istituzioni di dimostrarsi affidabili. 

Simone Pavesi

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