Il Natale polacco è fortemente legato alle tradizioni cristiano cattoliche, dato che il 92% della popolazione è credente cattolico.
Prima dell’avvento del Cristianesimo i riti pagani celebravano il solstizio invernale con una cena abbondante come auspicio per garantire la prosperità per l’anno a venire. Si cantava e si indossavano maschere animalesche. Nel 966 la Polonia divenne un Paese cristiano e molti riti pagani furono riutilizzati nelle celebrazioni natalizie.
L’albero di Natale polacco
Anche qui è tradizione avere in casa un albero di Natale da addobbare con decorazioni e lucine, ma, a differenza nostra, i polacchi preferiscono i veri abeti. Non hanno tutti i torti a preferire i sempreverdi per il profumo che rilasciano, ma dal punto di vista ambientale un albero artificiale utilizzato per molti anni ha un impatto ambientale di gran lunga inferiore ad uno vero. Un discorso diverso vale per gli alberi con le radici che dopo le feste vengono lasciati in giardino con il loro vaso o ripiantati.
Se doveste trovare come decorazione un finto ragno, non c’è da preoccuparsi! È un semplice portafortuna che deriva da un’antica leggenda: c’era una volta una famiglia che non poteva permettersi di comprare delle decorazioni con cui addobbare il proprio albero. Il giorno di Natale la famiglia trovò l’albero coperto di ragnatele, oro e argento. Per questo motivo oggi trovare un ragno sull’albero di Natale è segno di buon auspicio.
La carpa per il Natale polacco
Mentre i nostri supermercati si riempiono di pandori e panettoni di tutti i gusti, quelli polacchi si riempiono di carpe. Avete capito bene, questo pesce d’acqua dolce è un cibo tradizionale della Vigilia polacca. Si usa mangiarlo freschissimo, per questo motivo i supermercati più grandi montano al loro interno una piscinetta dove far nuotare le carpe e in campagna è molto diffuso avere nel proprio giardino un “oczko wodne”, un piccolo stagno artificiale in cui allevarle. Alcuni polacchi portano a casa la capra ancora viva e la tengono nella vasca da bagno piena d’acqua fino al 24 dicembre. Oggi per comodità molti preferiscono comprare il pesce pronto per il consumo.
Le squame delle carpe sono dei veri portafortuna in Polonia e alcune donne anziane le mettono nel reggiseno prima della cena della Vigilia per poi regalarle agli ospiti il giorno dopo.
Le kolędy
Le kolędy, ossia le canzoni natalizie, sono molto popolari e i polacchi possiedono un repertorio molto vasto di canzoni antiche cantate proprio durante le festività natalizie. Questi canti sono tipici durante la Vigilia, il giorno di Natale, il Capodanno e la Festa dei tre Re (l’Epifania). Si cantano in chiesa, ma anche fuori dove non mancano i costumi tipici: “Bóg się rodzi” (Dio nasce), “Dzisiaj w Betlejem” (oggi a Betlemme), “Gdy się Chrystus rodzi…” (dove nasce Cristo…), “Cicha noc, święta noc” (la traduzione polacca di Silent night) sono solo alcuni dei canti più famosi.
Non mancano i presepi viventi, chiamati jasełka, parola che deriva da jasło che significa mangiatoia. Le rappresentazioni della Natività sono molto diffuse nelle scuole e nelle chiese, ma anche di casa in casa in campagna. Questi spettacoli ricordano la storia della nascita di Gesù a Betlemme e insieme alla rappresentazione non possono mancare i canti tradizionali. Le figure che compaiono sono il Bambin Gesù, Maria con Giuseppe, i tre Re Magi, i pastori e gli angeli. Molto spesso ci sono anche gli animali, tra cui i più popolari sono le pecore, gli asini e i cavalli.
La Wigilia (la Vigilia in polacco)
Le tradizioni della Vigilia sono una combinazione di riti pagani e cristiani, usi locali e folklore.
La cena della Vigilia è molto più sentita del pranzo di Natale e i preparativi iniziano con uno o due giorni d’anticipo. La carne è bandita dalla tavola e sono presenti 12 portate, come i 12 apostoli. Bisogna assaggiare ognuna delle portate presenti a tavola come segno di fortuna per il nuovo anno.
I cibi presenti sulla tavola sono il borsch (la zuppa di barbabietola di origine ucraina) con gli uszka (ravioli ripieni di porcini), i pierogi (dei ravioli ripieni con verza e funghi), la zuppa di funghi porcini, la carpa e le aringhe. Non possono mancare i dolci come il piernik (una torta soffice speziata di solito farcita di marmellata), il makowiec (un rotolo ripieno di semi di papavero che simboleggiano i soldi) e il pan di zenzero.
Prima di mettere la tovaglia, sulla tavola si sparge un po’ di fieno (siano wigilijne), che viene di solito fatto benedire qualche domenica prima del Natale, per ricordare il fatto che Gesù è nato in una stalla.
Un’altra particolarità è il fatto di apparecchiare per l’ospite inaspettato (niespodziewany gość). Questo posto vuoto può significare che nessuno può essere lasciato affamato la sera della Vigilia e quindi chiunque fosse in difficoltà sarebbe il benvenuto. Alcune famiglie apparecchiano un posto in più per ricordare un defunto.
La cena può essere servita solo dopo che la prima stella è comparsa nel cielo per ricordare la stella che guidò i Re Magi verso Gesù.
Prima di sedersi e godersi la tanto attesa cena, infine, c’è lo scambio dell’opłatek, un’ostia rettangolare benedetta. L’ostia è fatta di farina e acqua e contiene solitamente l’immagine di Maria, Giuseppe o Gesù. Ogni ospite ne riceve una e ne da un pezzo agli altri, scambiandosi gli auguri. Questa tradizione si pensa che derivi dallo spezzare del pane di Gesù durante l’Ultima Cena.
Dopo il cenone della Vigilia si usa andare con tutta la famiglia alla Messa di mezzanotte.
Chi porta i doni nel Natale polacco?
I bambini polacchi ricevono i regali da San Nicola (Święty Mikołaj) nella notte tra il 5 e il 6 dicembre. I bambini buoni ricevono dei dolcetti, mentre quelli cattivi ricevono una rózga (un mazzetto di rametti).
Per quanto riguarda la Vigilia ogni regione polacca ha le sue tradizioni su chi porta i regali. Nelle regioni orientali lo fa il Dziadek Mróz (il nonno gelo), nelle regioni occidentali e nel nord lo fa Gwiazdor (l’uomo delle stelle), nel sud lo fa Dzieciątko (il Bambin Gesù), Aniołek (l’angioletto) o Gwiazdka (la stellina).
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