Dalle elezioni ai diritti digitali: l’impegno dell’Europa per i giovani

Le elezioni europee del 2024 hanno rappresentato un momento cruciale per il futuro dell’Unione Europea, soprattutto per un coinvolgimento delle giovani generazioni senza precedenti. La campagna elettorale ha saputo sfruttare appieno la potenza dei social media, utilizzando piattaforme come Instagram, TikTok e X per sensibilizzare i giovani su temi fondamentali, su tutti la sostenibilità, i diritti digitali e le opportunità lavorative. In questo modo, è stata incoraggiata la loro partecipazione attiva alle decisioni politiche, con l’obiettivo di costruire un’Europa più inclusiva e aperta al cambiamento.

Un esempio concreto del coinvolgimento è stato l’European Youth Event (EYE) che lo scorso maggio si è svolto a Forlì, in attesa di tornare a Strasburgo nel 2025. L’EYE è ormai un punto di riferimento per migliaia di giovani europei, offrendo loro la possibilità di dialogare direttamente con i membri del Parlamento europeo e con altri leader politici. Il successo delle edizioni precedenti ha rafforzato il legame tra le istituzioni europee e la gioventù, contribuendo a far emergere nuove idee per il futuro dell’Unione.

Tutte le novità e le opportunità del 2025

Il 2025 si preannuncia anche come un anno ricco di iniziative giovanili, con nuovi programmi di formazione e scambi interculturali finanziati dall’UE, progettati per promuovere l’inclusione e la mobilità. Il programma Erasmus+, già pilastro per l’educazione e l’integrazione dei giovani, sarà ulteriormente potenziato, offrendo nuove borse di studio e opportunità di stage internazionali. In parallelo, sono in fase di sviluppo progetti mirati a supportare l’imprenditoria giovanile e la digitalizzazione, temi centrali nelle future politiche europee.

Una delle novità più importanti per il 2025 riguarda l’implementazione di un quadro giuridico per i diritti digitali dei giovani,  volto a garantire un utilizzo sicuro e responsabile delle tecnologie. Sebbene una proposta specifica non sia ancora stata presentata, iniziative come il Digital Compass 2030 e il Piano d’Azione per l’Istruzione Digitale (2021-2027) stanno gettando le basi per creare un ecosistema digitale sicuro e inclusivo. Il Digital Compass, in particolare, mira a rafforzare le competenze digitali dei giovani e a garantire una solida infrastruttura tecnologica in tutta l’Unione.

La Commissione europea ha inoltre annunciato l’introduzione di un “youth check”, uno strumento per valutare l’impatto delle politiche sui giovani e garantire la loro voce nel processo decisionale. Queste iniziative continuano il percorso tracciato nel 2022 durante l’Anno europeo della gioventù, sottolineando l’importanza di coinvolgere i giovani in modo diretto e sistematico.

L’impegno della Commissione per i giovani

Nella nuova Commissione europea spiccano figure chiave che sostengono attivamente le politiche giovanili. Tra queste Glenn Micallef, Commissario per l’Equità Intergenerazionale, la Gioventù, la Cultura e lo Sport, il cui mandato include il potenziamento dei programmi di mobilità e l’inclusione giovanile. La sua agenda è arricchita da proposte per promuovere l’imprenditorialità giovanile e migliorare l’accesso alle opportunità culturali e sportive. Un’altra figura di rilievo è Roxana Mînzatu,  Vicepresidente Esecutivo per le Persone, le Competenze e la Preparazione, incaricata di promuovere programmi di aggiornamento delle competenze, con un focus particolare sulla digitalizzazione.

Le elezioni europee del 2024 hanno confermato quanto i giovani siano fondamentali per il futuro dell’Europa. Con iniziative come l’EYE 2025 e nuove politiche digitali, l’Unione Europea sta investendo concretamente nelle nuove generazioni, offrendo loro spazi di partecipazione attiva e rafforzando le politiche che li riguardano. Il coinvolgimento giovanile è essenziale non solo per ascoltare le loro esigenze, ma per costruire un’Europa più equa e sostenibile per tutte e tutti.

A cura di Gheorghina Mungiu