75esimo Festival di Sanremo: facciamo il punto sulla prima serata

Sintonizzare la Tv su Rai1 la prima sera del Festival di Sanremo è un’esperienza che somiglia a quella che si prova entrando dentro un cinema; all’inizio puoi sentirti spiazzato, provare un leggero disagio, come se quello schermo che hai davanti ti fosse ancora estraneo. Man mano che i minuti scorrono inizi lentamente a farti trascinare dalla storia, ti immedesimi nei personaggi, la trama entra a fare parte di te.

Ecco, quando stai guardando Sanremo, se non cambi canale, devi sospendere le tue categorie abituali e calarti nei suoi meccanismi; un po’ perchè un Festival che raggiunge la 75esima edizione ha dei rituali e una tradizione da onorare, un po’ perchè, ammettiamolo, trovare una canzone memorabile è un impresa che richiede un certo sforzo. Proviamo a fare un veloce recap, con tanto di voti, di quello che ci ha riservato la prima serata e l’ascolto dei 29 (ciao Killa) cantanti in gara.

Partiamo con un bel 10 a Carlo Conti. Certo, l’eredità (ha-ha) di Amadeus è un peso difficile da gestitre, ma lo stile e classe sono connaturati al nostro, che ha ammesso di avere mangiato uno spaghettino leggero prima della diretta, provocando la reazione scomposta e commossa degli italiani all’estero. Sulla stessa lunghezza Antonella Clerici che per il coraggio e la nonchalance nello sfoggiare abiti improbabili merita il massimo dei voti. A Gerry Scotti ci tocca invece dare qualcosina in meno, ma è la prima volta che si trova in Rai, ha ancora strada da fare.

Passiamo ai cantanti. 9 alla decisione di farli esibire tutti quanti la prima sera. Da una parte è senz’altro piacevole andare a poggiare la testa sul cuscino contenti e soddisfatti di avere ascoltato tutte le canzoni in gara. Dall’altra, la scelta toglie forse un po’ di sale alla seconda serata. Per comodità possiamo raccogliere i brani in alcuni grandi blocchi.

Se la trap ne esce ridimensionata rispetto alle edizioni di Amadeus, il Festival quest’anno riserva un’attenzione ai cantautori: è interessante che Brunori Sas possa essere considerato la versione speculare di Cristicchi: se il primo privileggia la musica a discapito del testo, il secondo porta avanti il testo rispetto alla musica. In entrambi i casi le canzoni sono perfette per essere messe dal dj a un matrimonio tra la prima e la seconda portata o durante il ballo degli sposi (anche a un 50esimo non sfigurerebbero). Lì per lì colpiscono dirette le corde emotive di ognuno e pertanto il voto è alto (ma non altissimo): 8. Passiamo alla musica propriamente detta. Willie Peyote accarezza note soul, il brano di Elodie presenta un arrangiamento non del tutto banale, Shablo feat Guè, Joshua e Tormento mettono in scena un siparietto rap anni ’90, Joan Thiele sfoggia sul palco una chitarra con tanto di assolo (anche se di tre note), i Coma Cose portano una canzone dove la strofa suona meglio del ritornello. I voti per questa sezione si attestano dal 7 all’8.

Particolarmene riuscita è la sezione amarcord, rappresentata non solo da Massimo Ranieri e Marcella Bella, ma anche da Tony Effe, che riporta in vita la tradizionale canzone romana citando Califano, e da Lucio Corsi che si presenta vestito in abbigliamento glam anni ’70. Anche quì siamo intorno all’8, con punte vicine al 9 (ma più per simpatia che per altro). Sul versante belle voci regina assoluta e senza uguali Giorgia, che però non brilla allo stesso modo in quanto a originalità. Ma andiamo diretti al gruppo da villaggio vacanze. Serena Brancale intrattiene ballicchiando, mentre intona una sequenza di parole prive di senso, Clara, con un abito da capogiro, e Sarah Toscano, adolescente che punta a essere la nuova Annalisa. E per finire, il tanto temuto settore creepy, capeggiato da Fedez con lentina a effetto pupilla dilatata e i Modà che a stento raggiungono la sufficienza. Sul 6 politico troviamo Achille Lauro, Francesca Michielin e Irama. Potenziali tormentoni i brani dei The Kolors e Franesco Gabbani (un bel 6+ a entrambi).

Passiamo alla sezione ospiti. Protagonista della prima serata, Jovanotti promette fuochi d’artificio con il gruppo dei Rockin 1000 che allestiscono un centinaio di batterie all’esterno dell’Ariston. La magia scema quando entra a teatro e propone il nuovo singolo. Fuori dall’Ariston le cose in effetti sembrano essere interessanti, soprattutto al Suzuki Stage dove c’è il concerto di Raf. Ma la vera sorpresa è rappresentata dall’Intervento di Papa Francesco che offre la sua benedizione a San Remo e introduce le due cantanti, palestinese e israeliana, Noa e Mira Awad, che cantano Imagine di John Lennon con un adattamento del testo (N/C, non classificati nelle votazioni).

Qualche curiosità

  • Luca Ravenna compare all’improvviso per qualche secondo tra i coristi durante l’esibizione di Willie Peyote e sui social scrive: “fare scena muta a Lol è da ragazzi, farla a Sanremo è da uomini”.
  • Secondo una ricerca i testi delle canzoni, fatte analizzare da un software IA, sarebbero in almeno sei o sette casi frutto dell’Intelligenza artificiale. Un articolo di Wired, in base a un’altra analisi realizzata sempre con IA, riporta che la parola più usata nelle canzoni è “non” (248 ricorrenze), mentre “amore” comparirebbe soltanto 46 volte.

(Eulalia Cambria)

RadUni a Sanremo – Day 1, mercoledì 12 Febbraio