Che fare dopo la deflagrazione di una famiglia?
In concorso ufficiale al Bif&st 2025, sezione “Rosso di Sera”, c’è anche Una figlia, il nuovo film di Ivano De Matteo, che esplora, come il precedente lavoro Mia (2023), candidato ai Nastri d’argento, il tema della famiglia nei suoi meandri più dolorosi.
Di nuovo torna al centro il rapporto padre-figlia, ma se Mia era “la buona”, la giusta che si trovava invischiata in un rapporto tossico con un fidanzato violento, stavolta De Matteo sposta il punto macchina: ora è la giovane Sofia a macchiarsi le mani di sangue e a portare il peso della colpa.
Ma procediamo con ordine.
L’attimo fatale che distrugge la normalità familiare
Pietro (Stefano Accorsi) è un agente immobiliare vedovo con una figlia adolescente, Sofia (Ginevra Francesconi); dopo anni difficili, ha trovato una nuova serenità con la dolce Chiara (Thony), la ex infermiera della moglie. Sofia, però, ancora profondamente segnata dalla morte della madre, fatica ad accettare la nuova compagna del padre, è infastidita dalla sua semplice presenza e coglie ogni occasione per attaccarla.
La fragile bolla di questa famiglia, che è e vuole solo essere normale, si scontra con il dolore vivo e le incomprensioni e deflagra: al culmine dell’ennesimo battibecco, Sofia accoltella e uccide involontariamente Chiara.
Anche la cesura tra padre e figlia è netta: Pietro prima non ci crede, poi al rifiuto subentrano la rabbia e la disperazione; Sofia, invece, è terrorizzata e alienata rispetto a quanto ha commesso e rispetto alla sua nuova condizione, riesce a chiedere solo del padre, la carnefice è al tempo stesso vittima.
Una luce sulla responsabilità genitoriale e individuale
Si dispiega così un film che parte dalla domanda: e se succedesse a me? Se quel genitore fossi io e se mio/a figlio/a facesse una cosa del genere, si macchiasse di una colpa così grande? In maniera molto asciutta e misurata, il regista accompagna lo spettatore in un tortuoso percorso di errore e gestione della colpa, di frattura e riparazione.
Il film, ispirato al libro Qualunque cosa accada di Ciro Noja e sceneggiato da De Matteo stesso e Valentina Ferlan, vuole gettare una luce sulla responsabilità genitoriale e individuale, interrogando il pubblico su come viviamo i nostri rapporti familiari, soprattutto a seguito di una lacerazione profonda.
Adolescence e Una figlia: arricchimento del dibattito
In un periodo in cui Adolescence fa molto discutere, oltre che sulla violenza di genere e sul mondo Incel, anche sui confini della responsabilità genitoriale, Una figlia aggiunge a questo discorso un’altra prospettiva, maggiormente aperta alla speranza di una seconda possibilità.
Per questa ragione, il film di De Matteo potrebbe essere visto come eccessivamente consolatorio o retorico, ma ve ne consigliamo comunque la visione perché, lungi dall’esaurire la complessità di questa tematica, siamo convinti che piuttosto ne arricchirà il dibattito e le riflessioni relative.
Emanuela Macci